Archivi tag: usabilità

Internet facile: usare il rosso nel web design

Cosa hanno in comune la rabbia, i biglietti di S. Valentino, le cravatte e le spie? il rosso.
Rosso sangue, arrossire, mattone, bordeaux, carminio, rosso cinese, cinabro, rosso cremisi, rosso fuoco, fiamma, rosso indiano, più folle, marrone rossiccio, rosa, rosso, rosso rubino, ruggine, rosso scarlatto, pomodoro, rosso veneziano e vermiglio tutti sinonimi o rappresentano varie sfumature del colore rosso.

leggi anche: Il simbolismo dei colori nella grafica per il web

Natura, cultura e simbolismo del rosso

Il rosso è caldo È un colore forte che evoca una serie di emozioni apparentemente contrastanti, dall’amore appassionato alla violenza e alla guerra. Il rosso è Cupido e il diavolo.

E’ stimolante: il rosso è il più caldo dei colori caldi. Gli studi dimostrano che il rosso può avere un effetto fisico, aumentando il tasso di respirazione e aumentando la pressione sanguigna.

L’espressione “vedere il rosso” indica rabbia e può derivare non solo dallo stimolo del colore ma dal rossore naturale delle guance, una reazione fisica alla rabbia, aumento della pressione sanguigna o sforzo fisico.

Il rosso rappresenta il potere, quindi la cravatta rossa per gli uomini d’affari e il tappeto rosso per celebrità e VIP.

Luci rosse lampeggianti indicano pericolo o emergenza. Segnali di stop e luci di stop sono rossi per attirare l’attenzione dei conducenti e avvisarli dei pericoli dell’incrocio.

In alcune culture, il rosso denota purezza, gioia e celebrazione.

Il rosso è il colore della felicità e della prosperità in Cina, dove può essere usato per attirare la buona fortuna.

Il rosso è spesso il colore indossato dalle spose in Oriente mentre è il colore del lutto in Sud Africa. In Russia i bolscevichi hanno usato una bandiera rossa quando hanno rovesciato lo Zar, così il rosso oggi è associato al comunismo.

Molte bandiere nazionali usano il rosso. Il rosso rubino è il tradizionale regalo del 40 ° anniversario di matrimonio.

Utilizzare le tonalità di rosso nel web design

Quando si progetta un sito Web è buna norma utilizzare il colore rosso per attirare l’attenzione e convincere le persone ad agire. Un po ‘di rosso fa molto effetto. Questo colore forte va usato sempre in piccole dosi. Usa il rosso per suggerire la velocità combinata con sicurezza e forse anche un pizzico di pericolo.

Più tonalità di rosso e persino rosa o arancione possono combinarsi per una tavolozza allegra. Il rosso si abbina bene ad altri colori:

Simbolismi negativi del rosso

Vedere rosso: rabbia Red aringhe: qualcosa che inganna o distrae l’attenzione dalla verità In rosso: essere scoperti in banca o perdere denaro Bandiera rossa: indica pericolo, avvertimento o una battaglia imminente.

Anche se normalmente non è considerato un accoppiamento ideale, in combinazione con il verde, il rosso è un colore natalizio, un caposaldo della stagione gioiosa.
I blu freddi forniscono contrasto e attenuano il calore del rosso.
Rosa chiaro e giallo stanno armonizzando i colori che possono funzionare bene con il rosso se non troppo vicino come il rosso scuro con un giallo pallido o dorato.
Fai attenzione a usare il viola con il rosso. Può essere una combinazione elegante ma esagerando potrebbe essere opprimente.
Aggiungi un tocco di rosso per una combinazione di rosa e grigio morbida ma sofisticata.

il Team per la Trasformazione Digitale è una risorsa per noi

L’evento nazionale Hack Developers 2017 è stato organizzato dal Team per la Trasformazione Digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, guidato da Diego Piacentini. Hanno partecipato in più di 800 all’evento considerato il più grande hackathon italiano che si è svolto il 7 e l’8 ottobre 2017 con 160 team, 200 mentor in 24 città italiane più San Francisco, più di 800 sviluppatori mobilitati, 80 community coinvolte in 16 regioni.

Sono 96 le proposte open source per i servizi pubblici italiani uscite dalla grande gara dedicata alla PA svoltasi il 7 e 8 ottobre su Developers Italia, piattaforma del Team per la Trasformazione Digitale. Alcuni lavoreranno fino a fine mese. I vincitori saranno annunciati nelle prossime settimane, premiazione a novembre.

Di seguito indico alcuni dei progetti attualmente seguiti dal Team per la Trasformazione Digitale che pensano possano essere veramente utili pper questo paese, con l’augurio che tutto questo lavoro non venga spazzato via alla prosssima tornata elettorale.

 

Anagrafe Nazionale Popolazione Residente (ANPR)

In breve
Oggi le nostre identità sono disperse in ottomila anagrafi comunali. Dobbiamo portarle in una sola anagrafe, guadagnando in efficienza e risparmiando soldi ed energia, perché il cittadino non debba più preoccuparsi di comunicare a ogni ufficio della Pubblica Amministrazione i suoi dati anagrafici o il cambio di residenza, per semplificare le procedure di variazione e uniformarle a livello nazionale, perché sia possibile ottenere certificati senza più bisogno di recarsi allo sportello.

Vantaggi per i cittadini e la pubblica amministrazione
ANPR è un passo essenziale nell’agenda digitale per rendere possibili successive innovazioni, poiché avere un database a livello nazionale permetterà di superare il modello dell’autocertificazione accorciando ed automatizzando tutte le procedure relative ai dati anagrafici.

Con ANPR le amministrazioni potranno dialogare in maniera efficiente tra di loro avendo una fonte unica e certa per i dati dei cittadini. Anche oggi però ANPR consente ai cittadini di ottenere vantaggi immediati quali la richiesta di certificati anagrafici in tutti i comuni, cambio di residenza più semplice ed immediato ed a breve la possibilità di ottenere certificati da un portale unico.

Sistema Pubblico di Identita Digitale (SPID)

 

SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, è la soluzione che ti permette di accedere a tutti i servizi online della Pubblica Amministrazione con un’unica Identità Digitale utilizzabile da computer, tablet e smartphone. Oggi le nostre credenziali digitali sono diverse per ogni servizio a cui accediamo e una drastica riduzione del loro numero porta ad una semplificazione della vita del cittadino e a una maggiore sicurezza.

Vantaggi per i cittadini e la pubblica amministrazione
 SPID consente alla Pubblica Amministrazione di abbandonare i servizi di autenticazione gestiti localmente, risparmiando quindi su questi costi sia in termini di manutenzione che di lavoro necessario per il rilascio di credenziali; inoltre la qualità dell’identificazione fornita da SPID è normalmente superiore e garantisce anche la PA stessa durante l’erogazione di servizi.

Il cittadino ha l’opportunità di avere un solo set di credenziali, che può utilizzare con tutti i servizi della Pubblica Amministrazione e che assicurano, tra l’altro, una maggiore sicurezza, specialmente quando si utilizzano i Livelli 2 e 3 di SPID. Inoltre, al contrario di altri sistemi diffusi di login, SPID garantisce che ogni servizio collegato riceva sempre e solo le informazioni minime necessarie per la fornitura del servizio senza condividere con altri le informazioni sull’utilizzo, garantendo quindi la privacy dei cittadini. Infine, una identità SPID potrà essere utilizzata per accedere anche a tutti i servizi della Pubblica Amministrazione di tutti i paesi membri dell’Unione Europea.

Pagamenti digitali PagoPA

In breve

Un modo diverso e più naturale per i cittadini di pagare la Pubblica Amministrazione, che diventi più immediato, veloce, e più economico per il Paese.

Il cittadino deve poter scegliere metodi di pagamento moderni, a minima frizione, e il mercato deve potersi integrare, aggiungendo facilmente nuovi strumenti di pagamento innovativi. Vogliamo rendere il sistema più aperto e flessibile.

Designers Italia

In breve
Intendiamo creare linee guida, esempi e kit di sviluppo che possano aiutare tutte le Amministrazioni ad offrire servizi digitali semplici da usare per i cittadini. Vogliamo introdurre una logica di sviluppo e miglioramento continuo, perché i prodotti digitali e le interfacce devono essere un corpo vivo, che evolve insieme ai bisogni degli utenti e alle innovazioni digitali. Il primo passo è stato la creazione di Designers Italia.

Il ruolo del Team
Obiettivo di Designers Italia è diffondere una cultura del design dei servizi digitali che metta al centro il cittadino per far risparmiare tempo e denaro alla pubblica amministrazione e innalzare la qualità dei servizi. Il team per la trasformazione digitale ha rafforzato il progetto esistente relativo alle linee guida dei siti web pubbici creando una piattaforma – Designers Italia – che si pone come punto di incontro tra mondo del design e pubblica amministrazione. La documentazione relativa alle linee guida di design deve uscire dalla versione alpha e abbracciare tutti gli aspetti dello human centered design: service design, user interface design, content design e user research. Designers Italia non solo produce guide e kit per tutte le amministrazioni pubbliche, ma segue direttamente alcuni dei servizi digitali pubblici “infrastrutturali” come Pagopa e Spid e avvia la creazione di modelli per le diverse tipologie di siti web pubblici, a partire da un progetto dedicato ai siti delle scuole.

Le 10 euristiche*che hanno fatto grande la usability ideata da J. Nielsen

Oggi si parla tanto di user experience e di interfacce grafiche ed è un bene perchè queste procedure di progettazione aiutano a rendere la comunicazione online più efficace ma soprattutto costruita su solide basi.

Riprendo il metodo sulla usabilità perchè ritengo che questo insieme di euristiche* sia alla base appunto dello stato attuale dellaprogettazione di interfacce uomo macchina. Quindi è una maniera per “ripassare i fondamentali” cosa che da insegnante e professionista del settore ritengo utile e capace di dare nuovi spunti.

Ecco le 10 regole della usability secondo Nielsen:

1. Visibilità dello stato del sistema

Il sistema deve sempre tenere gli utenti informati su ciò che sta accadendo, attraverso un feedback appropriato entro un tempo ragionevole.

2. Corrispondenza tra sistema e mondo reale

Il sistema dovrebbe parlare la lingua degli utenti, con parole, frasi e concetti familiari all’utente, piuttosto che termini orientati al sistema. Segui le convenzioni del mondo reale, facendo apparire le informazioni in un ordine naturale e logico.

3. Controllo dell’utente e libertà

Gli utenti spesso scelgono le funzioni di sistema per errore e avranno bisogno di un’uscita di emergenza chiaramente contrassegnata per lasciare lo stato indesiderato senza dover passare attraverso un dialogo esteso. Supporto annulla e ripristina.

4. Coerenza e standard

Gli utenti non dovrebbero chiedersi se parole, situazioni o azioni diverse significano la stessa cosa. Segui le convenzioni della piattaforma.

5. Prevenzione degli errori

Ancor meglio dei buoni messaggi di errore è una progettazione attenta che impedisce il verificarsi di un problema.

6. Riconoscimento piuttosto che richiamo

Rendi visibili oggetti, azioni e opzioni. L’utente non deve ricordare informazioni da una parte del dialogo a un’altra. Le istruzioni per l’uso del sistema dovrebbero essere visibili o facilmente recuperabili ogni volta che è opportuno.

7. Flessibilità ed efficienza di utilizzo

Gli acceleratori – non visti dall’utente principiante – possono spesso accelerare l’interazione per l’utente esperto in modo tale che il sistema possa soddisfare sia gli utenti inesperti che quelli esperti. Consenti agli utenti di personalizzare azioni frequenti.

8. Design estetico e minimalista

I dialoghi non dovrebbero contenere informazioni che sono irrilevanti o raramente necessarie. Ogni ulteriore unità di informazioni in un dialogo compete con le unità di informazioni pertinenti e diminuisce la loro visibilità relativa.

9. Aiutare gli utenti a riconoscere, diagnosticare e recuperare dagli errori

I messaggi di errore dovrebbero essere espressi in un linguaggio semplice (senza codici), indicare con precisione il problema e suggerire in modo costruttivo una soluzione.

10. Assistenza e documentazione

Sebbene sia preferibile utilizzare il sistema senza documentazione, potrebbe essere necessario fornire assistenza e documentazione. Qualsiasi informazione di questo tipo dovrebbe essere facile da cercare, focalizzata sul compito dell’utente, elencare le misure concrete da eseguire e non essere troppo grande.

 

*Euristica da wiki: È la parte della ricerca il cui compito è quello di favorire l’accesso a nuovi sviluppi teorici o a scoperte empiriche. Si definisce, infatti, procedimento euristico, un metodo di approccio alla soluzione dei problemi che non segue un chiaro percorso, ma che si affida all’intuito e allo stato temporaneo delle circostanze, al fine di generare nuova conoscenza.

sul sito della Nielsen Norman Group trovate il testo originale in lingua inglese

Scrivere i testi per il web secondo le regole dell’usability indicate dal metodo Nielsen

I TESTI, in questo articolo analizziamo lo stile e l’impaginazione del testo, senza soffermarci sui contenuti,  come indicate dalla usability,( un sistema di controllo dei siti proposto a suo tempo da Jackob Nielsen), in quanto una buona organizzazione del testo contribuisce a rendere la pagina più accattivante già alla prima occhiata, che è quella che conta.

Come da “metodo Nielsen” ecco un elenco di punti da verificare in fase di progettazione e valutazione del progetto di user experience, visto che lo scopo de “laparoladigitale” è appunto l’insegnamento della progettazione web partendo dalle basi, ho commentato ed approfondito i singoli punti, per renderli chiari anche ai non professionisti.

• Linguaggio “userfocused”?: Ogni comunicazione è rivolta ad un pubblico specifico, se realizzate testi per un sito che riporta favole per bambini userete un italiano semplice e diretto, mentre pagine dedicate alla psicoanalisi Junghiana possono richiedere un italiano più evoluto e specialistico.

• Informazioni ridondanti?: Esiste uno scopo per questo? informazioni identiche vengono ripetute più volte in differenti pagine? Per mia esperienza è bene rendere più facilmente accessibili le informazioni determinanti, ma la maggior parte delle volte sono sufficienti link specifici che riportano ad esse sistemati nei punti nevralgici elle vostre pagine.

• Slogan autoesplicativi?: Se fate un’affermazione importante cercate di essere chiari, le vostre frasi devono essere comprese immediatamente, anche da chi visita il vostro sito per la prima volte (la maggioranza dei vistatori cioè).

• Linguaggio “morbido” oppure “imperativo”?: Viene da pensare che un tono affermativo possa essere più coinvolgente, ma considerate che il vostro visitatore non sempre è determinato a seguire le vostre pagine. Un giusto mix può risultare coinvolgente e si ottiene mescolando testi semplici, diretti con dati interessanti.

• Utilizzare collegamenti stili tra testi collegati, o all’interno di
elenchi?:  Se volete organizzare il testo del vostro articolo come un elenco, vi consiglio di inserire più testo possibile ad approfondimento della singola voce, usate link di rimando solo se i contenuti che dovete proporre sono molto lunghi o multimediali.

• Mantenere distinti gli stili di elementi di contenuto diversi?: per fare un esempio proponendo una ricetta è buona cosa mettere gli ingredienti per primi, impaginati a blocchetto, magari in corsivo e colorati diversamente dal testo che spiega la realizzazione della ricetta, impaginato a blocchetto, nero.

• “Etichette” o titoli sono utili?:  Assolutamente sì, usate i titoli di paragrafo per definire meglio l’argomento e le didascalie per le foto. Questi accorgimenti rendono più facile la lettura, anche visivamente, proponendo più “punti di interesse” ed inoltre favoriscono la indicizzazione sui motori di ricerca.

• Gli elenchi contengono almeno due voci?: Certamente altrimenti che elenchi sono?

• Parole interrotte e portate a capo?:  Da evitare qualsiasi cosa che possa rendere meno scorrevole la lettura del testo, quindi parole spezzate oppure a capo vanno evitati.

• Abbreviazioni e acronimi chiari? Coerenti?: Usate le abbreviazioni solo se sono molto conosciute (ecc. invece di eccetera va bene). Acronimi tecnici anche (html invece di hyper text markup language, anche, però almeno la prima volta che lo usate in ogni articolo indicate anche la forma estesa).

• Perché testi enfatizzati: (punti esclamativi! P A R O L E
staccate o p.u.n.t.a.t.e.)?:  A parte il punto esclamativo da usare con parsimonia (uno basta e avanza) i testi enfatizzati servono solo a passare per “urlatori” maleducati e fuori luogo!

I vantaggi del metodo Nielsen: poco costoso, aumenta visite e fidelizzazione al tuo sito

Continuo la descrizione del metodo Nielsen per la progettazione di interfacce grafiche e/o siti web, che ho iniziato nello scorso tutorial in cui davo una definizione del concetto di web usability, e spiegavo aumentare la visibilità del vostro sito web e la fidelizzazione degli utenti con il metodo Nielsen

Il metodo Nielsen offre numerosi vantaggi:

1. Criteri per valutare l’efficacia di un sito e/o di un’interfaccia grafica commerciale

J.(profeta)Nielsen offre con il suo metodo la possibilità di adottare criteri per la progettazione di un sito internet efficace. Evitando così il lavoro costoso e frustrante di aggiustamento dei contenuti e della ridisposizione degli stessi a sito pubblicato.

2. Approccio semplice e poco costoso

Evidentemente riuscire ad anticipare le esigenze del nostro target prima della costruzione del sito comporta una diminuzione notevole di tempi e costi. Ciò non toglie che comunque ogni tipo di comunicazione online va costantemente monitorata e modificata secondo l’evoluzione di fattori esterni ed interni.

3. Offre criteri che combinano:

– Aspetti tecnici (ad es. velocità di caricamento, risoluzione video, ecc.)
– Aspetti comunicazionali (efficacia dei contenuti,immediatezza comunicativa, ecc.)
– Aspetti legati al business (cosa si vuole valorizzare in un sito, ecc.)

4. Soddisfa l’utente di riferimento (a chi il sito è destinato)

– Si applica l’utente tipo del sito. Ipotizza variabili
– Classifica gli utenti per categorie o tipologie

5. L’obiettivo di riferimento

– cosa si vuol fare con il sito? Informare o vendere? Sito di presenza, vetrina, vendita?
– quale messaggio si intende veicolare?
– in che modo?

6. Gli strumenti a disposizione

– quale tecnologia o modalità di design si adopera in coerenza con quanto sopra indicato?
–  Quali criteri sono stati seguiti nella scrittura ed impaginazione dei testi?

Però presenta limitazioni

1. Propone valutazioni soggettive e non confermate dai fatti

_Infatti non indica criteri di progettazione ma “indicazioni e suggerimenti” per“ focalizzare l’attenzione” del progettista
– Non fornisce indicazioni precise sui punti critici che potrebbero determinare una modesta usabilità
– Lascia al progettista la valutazione sulla coerenza o meno con gli obiettivi del sito, dell’azienda, ecc.

2. Fornisce più che altro definizione di “linee guida” o “check list”

per valutare (qualitativamente) l’efficacia di un sito esistente o in progetto

3. Ha i limiti di un approccio di derivazione prati

(ossia considerazioni ricavate dal “buon senso” nell’esperienza professionale) e non teorica (ossia deduzioni o conclusioni sulla base di modelli

Ecco come capire quando un sito è progettato male secondo Nielsen e secondo me

fateci caso una buona metà dei siti che continuiamo a vedere risentono di una di queste impostazioni sbagliate che ne impediscono il successo.

Sito uguale o in linea con la “ brochure” o depliant aziendale” ne ne ripropone pari pari lo svolgimento
Sito organizzato per contenuti che riproducono la struttura aziendale interna
(ad es. sito che ricalca l’organigramma e la suddivisione in funzioni, dipartimenti, uffici, ecc.)
Contenuti riprodotti con lo stesso identico stile “ interno” usato in azienda
, quindi con organizzazione dei testi adatte tutt’all più per un house organ (termini usati, tipi di contenuti, ecc.)
Sito che punta solo all’effetto del design delle pagine,delle immagini, delle animazioni
(grazie al cielo il periodo di Flash è finito, ma stanno rinascendo siti che contano solamente su grandi immagini a pieno schermo e magari in movimento.
Sito non interconnesso con il resto del Web, è un argomento più tecnico ma importantissimo: un sito internet “vive” in rete e deve essere immerso nel traffico di dati, senza collegamenti con altre realtà on line questo non è possibile e quindi il sito resta inutilizzato
Sito trattato come un qualunque altro progetto aziendale“ interno”, (mentre è uno strumento di comunicazione), il responsabile IT aziendale raramente è un progettista di interfacce grafiche, corre il rischio quindi di realizzare un sito tecnicamente ineccepibile ma gestibile con difficoltà dagli utenti.

Come aumentare visite, permanenza e fidelizzazione del tuo sito web, con il metodo Nielsen

Questo post è il primo di una serie dedicata alla usabilità delle pagine web (web usability),

j-nielsen

studiata per primo da Jacob Nielsen nel 1991, la usabilità o usability è una prassi di lavoro indispensabile in fase di progettazione per ottenere una interfaccia grafica valida.
Significa progettare la vostra pagina in base a precise esigenze che rispettano le esigenze dei vostri visitatori/clienti e NON in base a principi di pura estetica.

Come al solito ho cercato qualche definizione del termine e ho trovato:
L’usabilità è definita dall’ISO (International Organization for Standardization), come “l’efficacia, l’efficienza e la soddisfazione con le quali determinati utenti raggiungono determinati obiettivi in determinati contesti. In pratica definisce il grado di facilità e soddisfazione con cui si compie l’interazione tra l’uomo e uno strumento (console, leva del cambio, interfaccia grafica, ecc.)”

Visto che come definizione non  è molto chiara, almeno a me sembra di no, cercherò di essere più diretto, come al solito: l’usabilità per le interfacce grafiche – multimediali (siti web, app, software, ecc.), è la disposizione dei componenti della singola pagina, di solito la home page: marchi, bottoni di navigazione, inmagini, testi, ecc. In modo da ottenere una “user experience” valida. Ok:

“user experience” ,tradotto letteralmente, è in pratica l’ottimizzazione dell’esperienza di visita dell’utente, che vuole “usare” la nostra pagina senza dover mettere attenzione nel capire la disposizione della pagina e trovare nel modo più intuitivo i contenuti di interesse.

Prima di vedere come si applicano le regole della web usability all vostra home page vi propongo questa immagine relativa all’eyetracking , indica cioè quali sono i principali punti di interesse che in nostro occhio analizza nei primi secondi di contatto con una pagina, giornale rivista o web, le abitudini di una vita non cambiano facilmente.

nielsen1
le aree rosso scuro sono quelle viste per prime, per poi passare al rosso, verde, azzurro ecc.

Da qui stabiliremo un ordine di importanza in cui disporremo i componenti nella nostra home page, seguendo quindi il codice colore visto sopra. Iniziamo con elementi che possono rispondere alle domande principali che il nostro visitatore si pone e cioè: a che azienda/ente si riferisce e cosa il sito offre. Posizioniamo per primi logo o marchio, menù di navigazione e principali contenuti

Il logo andrà posizionato in alto e a sinistra,  Immediatamente sotto metteremo il menù di navigazione, vedremo se in orizzontale o in verticale.  Quindi inseriremo immagini o testi che presentano in modo chiaro la ragione di essere dell’azienda e i prodotti proposti, nel centro della pagina, ma sempre spostati verso l’alto e a sinistra, cioè nell’area maggiormente vista/interessante. 

Quindi: qualsiasi progetto grafico è bello perchè funziona ma non funziona perchè è bello, ok?

Vedremo meglio anche questo, nei prossimi post della serie

 

 

 

 

 

 

I grandi classici del web design: il metodo Nielsen e la usabilità delle pagine web

Sapete che anche nel settore del web design/marketing esistono i grandi classici? Saggi o libri che hanno inventato categorie che oggi sono di usi comune.

Oggi vi ricordo appunto la usabilità delle pagine web, studiata per primo da Jacob Nielsen nel 1991, è importante capire che quei principi di base sono appunto  ancora oggi fondamentali e invito a approfondire l’ argomento sui libri che sono stati successivamente scritti in merito magari dallo stesso Nielsen.

Due riferimenti a Wikipedia di seguito, il primo sulla usabilità4

L’usabilità è definita dall’ISO (International Organization for Standardization), come l’efficacia, l’efficienza e la soddisfazione con le quali determinati utenti raggiungono determinati obiettivi in determinati contesti. In pratica definisce il grado di facilità e soddisfazione con cui si compie l’interazione tra l’uomo e uno strumento (console, leva del cambio, interfaccia grafica, ecc.)

Il termine non si riferisce a una caratteristica intrinseca dello strumento, quanto al processo di interazione tra classi di utenti, prodotto e finalità. È però d’uso comune – per estensione – l’uso di questo termine in forma di aggettivo (es: questo strumento è particolarmente usabile).

Il problema dell’usabilità si pone quando il modello del progettista (ovvero le idee di questi riguardo al funzionamento del prodotto, che trasferisce sul design del prodotto stesso) non coincide con il modello dell’utente finale (ovvero l’idea che l’utente concepisce del prodotto e del suo funzionamento).

Il grado di usabilità si innalza proporzionalmente all’avvicinamento dei due modelli (modello del progettista, e modello dell’utente).

Principali caratteristiche di un sistema usabile[modifica | modifica wikitesto]
Efficacia: accuratezza e completezza con cui certi utenti possono raggiungere certi obiettivi in ambienti particolari.
Efficienza: le risorse spese in relazione all’accuratezza e completezza degli obiettivi raggiunti.
Soddisfazione: il comfort e l’accettabilità del sistema di lavoro per i suoi utenti e le altre persone influenzate dal suo uso.
Facilità di apprendimento: l’utente deve raggiungere buone prestazioni in tempi brevi.
Facilità di memorizzazione: l’utente deve poter interagire con un’interfaccia anche dopo un periodo di lungo inutilizzo, senza essere costretto a ricominciare da zero.
Sicurezza e robustezza all’errore: l’impatto dell’errore deve essere inversamente proporzionale alla probabilità d’errore.

L’esperienza dell’utente[modifica | modifica wikitesto]
Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: User Experience.
L’esperienza dell’utente è un concetto di natura multidimensionale che descrive la complessa reazione dell’utente di fronte all’interazione con strumenti interattivi. Le dimensioni che determinano l’esperienza dell’utente sono 3:

dimensione pragmatica: funzionalità e usabilità del sistema
dimensione estetica/edonistica: piacevolezza estetica, emotiva e ludica del sistema
dimensione simbolica: attributi sociali, forza del Brand, identificazione
L’usabilità si determina rispondendo a domande quali:

che cosa vuole o deve ottenere l’utente?
qual è il background culturale e tecnico dell’utente?
qual è il contesto in cui opera l’utente?
che cosa deve essere demandato alla macchina e che cosa invece va lasciato all’utente?
All’inizio di ogni progetto impegnativo, si dovrebbero ottenere risposte per le domande precedenti attraverso un’analisi dell’utente e delle sue esigenze. Sono almeno tre le modalità per trovare le suddette risposte:

analisi delle esigenze incentrate sull’utente
costruzione dei profili utente
verifiche di usabilità.
Al fine di valutare al meglio l’usabilità di prodotto, è possibile eseguire dei Test di Usabilità, con utenti reali. In questa fase, gli utenti sono chiamati a compiere delle semplici operazioni caratteristiche del prodotto, evidenziandone pregi e difetti.

Inoltre è possibile procedere alla Misurazione dell’usabilità, attraverso complesse tecniche, capaci di dare una valenza più o meno oggettiva, al grado si usabilità di un prodotto.

Il secondo relativo al nostro autore

Jakob Nielsen (Copenaghen, 1957) è un informatico danese.

Insieme a Donald Norman, Bruce Tognazzini e Jef Raskin è considerato[senza fonte] il guru dell’usabilità. È uno scrittore, oratore e consulente. Ha un dottorato in design dell’interfaccia utente e informatica del Politecnico Danese. Nielsen lavorò nella Bellcore, nell’IBM, e come ricercatore senior alla Sun Microsystems. Nel 1991, quando il Web era all’inizio, Nielsen correttamente predisse che gli ipertesti sarebbero stati il futuro del design dell’interfaccia utente e prese la palla al balzo scrivendone un libro. Aggiornò il suo libro nel 1995 tenendo conto del successo del Web.

Dopo che i suoi articoli sull’usabilità, regolarmente pubblicati sul Web, attrassero l’attenzione dei media, fondò una compagnia di consulenza sull’usabilità, la Nielsen Norman Group coll’esperto di usabilità Donald Norman.

Nielsen è considerato la massima autorità[senza fonte] sull’usabilità del web. È noto per le sue critiche (spesso severe) a siti popolari, soprattutto sul fatto che puntino troppo su caratteristiche come le animazioni (come Flash) e grafica a spese dell’usabilità, cosa particolarmente dannosa per i disabili. Nielsen continua a scrivere ogni quindici giorni in una newsletter sul web design e ha pubblicato vari libri sul soggetto.