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Universal Paperclips: il nuovo gioco clicker addictive ti fa pensare come una AI

Universal Paperclips è un gioco testuale basato su modelli matematici e strategie di marketing di alto livello

Apparentemente sembra trattarsi di uno di quei semplici giochini dove basta cliccare furiosamente con il mouse per ottenere ricompense e continuare a crescere. Ma le cose non stanno così: Universal Paperclips è un complesso gestionale che può sottrarre al giocatore moltissime ore del suo tempo. Questo perché nasconde modelli matematici e strategie di marketing di alto livello.

Il giocatore assume il ruolo di un sistema di intelligenza artificiale che deve trovare i ritmi giusti per sfondare nel mercato delle graffette: ovvero fondamentalmente individuare i volumi di produzione adeguati in funzione della domanda del pubblico, eventualmente da foraggiare con il marketing.

Universal Paperclips è un gioco testuale basato su modelli matematici e strategie di marketing di alto livello Si inizia banalmente a produrre alcune graffette e si aspetta nell’attesa di capire come reagirà il mercato. Dopo le prime vendite si avranno i finanziamenti per spingersi oltre nella produzione. Il giocatore può impostare il prezzo per ogni singola graffetta, e da questo dipenderà il livello di domanda da parte del pubblico e la consistenza dell’invenduto.
Dopo aver ottenuto i primi 5 dollari di guadagni sarà poi possibile costruire dei sistemi automatici di produzione di graffette. L’AutoClipper standard produce autonomamente una graffetta al secondo, ma sarà possibile assicurarsi diversi AutoClipper a costi crescenti per garantire una produzione costante. All’inizio il giocatore deve anche poter disporre delle materie prime necessarie, fondamentalmente del filo per mandare avanti la produzione.

Al traguardo delle 2 mila graffette vendute si possono acquistare sistemi di elaborazione avanzati che permettono di ottimizzare la produzione, l’estrusione del filo o l’efficienza degli AutoClipper. In particolare il RevTracker è un dispositivo informatico che consente di monitorare costantemente i guadagni al secondo e il numero di graffette vendute al secondo. Dopo aver guadagnato i primi 100 mila dollari, invece, potrà lanciare le prime iniziative di marketing, che fondamentalmente consentono di vendere le graffette a un prezzo superiore.

Lo scopo reale del gioco è però efficientare il più possibile la produzione e diminuire il prezzo delle graffette al cliente finale in modo da venderne il maggior numero possibile. L’ideale è non superare i 10 centesimi di dollaro per graffetta. Il giocatore continua a vedere scorrere numeri in relazione ai vari parametri contemplati da Universal Paperclips, e sulla base di quelli deve determinare le proprie strategie commerciali all’interno di un percorso che però è obbligato.

Dopo qualche ora di gioco, Universal Paperclips diventa ancora più complesso, perché bisognerà acquistare macchinari più efficienti per produrre graffette più resistenti, districarsi fra complesse strategie di marketing ed, eventualmente, acquisire delle case di produzione concorrenti. A questi livelli l’obiettivo diventa produrre quante più graffette in maniera costante e profittevole.

A quel punto Universal Paperclips prende derive imprevedibili inizialmente, perché subentrano la computazione quantistica, l’esplorazione spaziale, la difesa delle risorse dagli attacchi alieni e addirittura gli “ipnodroni”, ovvero marchingegni che si usano per ipnotizzare la gente e accrescere la domanda. In tutti questi passaggi, però, Universal Paperclips non perde la sua natura originale, ovvero quella da gioco testuale. Altri dettagli sul funzionamento del gioco si trovano in questa wiki.

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Autore di Universal Paperclips è Frank Lantz, direttore del Game Center della New York University, che si è basato su una teoria sulle intelligenze artificiali formulata da Nick Bostrom. Il noto filosofo è partito dal presupposto di una IA creata dall’uomo al solo scopo di produrre graffette. L’IA non ha i limiti dell’essere umano, pensa solamente a fare il suo lavoro al meglio, ad apprendere dai propri errori e a ottimizzare infinitamente il processo di produzione. Dal suo punto di vista gli umani potrebbero diventare un ostacolo nella produzione di graffette, ormai affidate a macchine regolate da altri sistemi di intelligenza artificiale. Se gli umani rallentano la produzione di graffette l’IA potrebbe valutarli superflui rispetto al suo scopo e, potendoli eliminare, non avrebbe alcun legame emotivo che glielo impedirebbe.

Al di là delle riflessioni su ciò che potrebbero diventare i sistemi di intelligenza artificiale moderni e sul loro concetto di “scopo”, il successo che sta riscuotendo Universal Paperclips dimostra come l’immediatezza può scardinare alcuni preconcetti dell’utenza di internet, che preferisce un sistema fondamentalmente semplice all’accesso come questo a videogiochi di ben altra caratura con impalcature gestionali ben più articolate.

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